Il problema più grande per i bambini con Disturbi Specifici dell’Apprendimento non è il problema percettivo, ma la percezione che i bambini hanno di loro stessi.

Disturbi Specifici dell’Apprendimento

Dislessia, Disgrafia, Disortografia, Discalculia

Sempre dalla parte dei Bambini

Non permettete agli altri di decidere chi voi dovreste essere perché soltanto a voi spetta farlo. In altre parole, quelli che agli occhi degli altri oggi sembrano limiti, vi serviranno per dimostrare domani quanto proprio loro erano limitati

In primo luogo, capire la propria dislessia non è facile; non lo è scoprirla e, tanto meno, spiegarla.
In secondo luogo é una diversità invisibile; espressa in meccanismi mentali complessi, sovraffollati di immagini e schemi, che faticano ad adattarsi, se non attraverso tortuosi ragionamenti compensatori, al codificato metodo espressivo dell’alfabetizzazione.

In conclusione “Ognuno è un genio”. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido” e questo lo diceva Albert Einstein

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I Disturbi Specifici dell’Apprendimento non sono delle “porte murate”, ma delle “porte chiuse a doppia mandata”.

Per aprirle bisogna trovare la chiave giusta

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È ormai scientificamente provato che la dislessia è un disturbo neurobiologico. Riconoscerlo non significa etichettare il bambino.

Si rischia, al contrario, di etichettarlo facendo finta che il problema non esista.

Se hai dei figli che stanno lottando con la dislessia, il più grande dono che puoi dare loro è la sensazione che nulla sia irraggiungibile. Con la dislessia arriva un dono molto grande, che è il modo in cui la tua mente può pensare in modo creativo.

Tutti hanno già finito, io ancora non capisco. Il foglio è un mare aperto e io non so nuotare, arranco, batto i piedi, cerco di galleggiare.

Maestra non sgridarmi se non alzo mai la mano, non sono mica scemo… nuoto solo più piano.