Esistono molti bambini e ragazzi che, nel corso della loro carriera scolastica, incontrano momenti di particolare difficoltà negli apprendimenti, ad esempio nella lettura, nella scrittura o nel calcolo. Tali difficoltà possono presentarsi con diversi gradi di severità, incidendo sulle singole discipline e, quindi, sul rendimento scolastico in generale, provocando a volte gravi problemi di adattamento e autostima.

Si tratta, in effetti, di una serie di problematiche che interessano una percentuale abbastanza elevata della popolazione scolastica e purtroppo il disagio psicologico che ne deriva, il senso di scarsa autostima, le reazioni si mascheramento e le strategie di adattamento che vengono messe in atto sono spesso interpretate come scarso impegno, pigrizia o semplice svogliatezza.

E’, a questo punto, fondamentale chiarire la differenza tra il termine “difficoltà di apprendimento”, che fa riferimento a una qualsiasi generica difficoltà incontrata dalla studente in ambito scolastico, e il termine “disturbo specifico dell’apprendimento”, il quale sottende la presenza di un deficit più severo e specifico che necessita di essere indagato e verificato attraverso un procedimento clinico diagnostico.

DISTURBO                                                            DIFFICOLTA’

Innato                                                                     Non Innato

Resistente all’Intervento                                     Modificabile

Resistente all’Automazione                                Automatizzabile

 

 

 

 

Considerando la carriera scolastica di moltissimi studenti ci si accorge che oltre ai DSA ci sono altre problematiche più spesso legate al contesto familiare, al contesto scolastico o alla motivazione dello studente stesso (disturbi a-specifici anche definiti disturbi non specifici dell’apprendimento).

Nel loro insieme questo grande gruppo di problematiche coinvolge circa il 20% degli studenti italiani, ovvero uno studente su 5.

Una difficoltà di apprendimento è qualsiasi impedimento incontrato da uno studente durante la carriera scolastica collegata e collegabile a problemi contestuali, economici, socio culturali e/o emotivo-motivazionali.
Il DSA, invece, descrive delle problematiche più gravi e specifiche legate al processo di apprendimento, non collegabili direttamente a fattori contestuali e/o sociali o che riguardano l’intelligenza generale che ne determinano l’inserimento nella categoria di Disturbo Specifico dell’Apprendimento.

I Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) si manifestano come un deficit nelle capacità di lettura, di scrittura e di calcolo.

I Disturbi dell’Apprendimento vengono diagnosticati quando i risultati ottenuti dal soggetto in test standardizzati, somministrati individualmente, su lettura, calcolo, o espressione scritta risultano significativamente al di sotto di quanto previsto in base all’età, all’istruzione, e al livello di intelligenza. I problemi di apprendimento interferiscono in modo significativo con i risultati scolastici o con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di lettura, di calcolo, o di scrittura.

La principale caratteristica per una definizione dei DSA è quella della specificità, intesa nel senso che il disturbo interessa uno specifico dominio di abilità in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale.

In sintesi i DSA:
– si manifestano in soggetti normodotati (intellettivamente);
– sono di origine costituzionale (neurobiologica);
– non sono facilmente pronosticabili prima dell’età scolare;
– accompagnano il soggetto nel corso del suo sviluppo;
– spesso sono accompagnati da manifestazioni psicologiche e relazionali disturbate;
– sono spesso associati a disturbi dell’attenzione e dell’iperattività;
– proprio per la loro origine costituzionale tendono a persistere nel tempo;
– anche con una riabilitazione adeguata possono migliorare molto lentamente e non sempre portano a una risoluzione del disturbo.

I soggetti con un DSA, quando si dedicano ad attività come la lettura, la scrittura e il calcolo devono fare ricorso a cospicue risorse attentive perché per loro questi compiti richiedono un impegno cognitivo ingente, simile a quello di chi sta imparando a leggere e scrivere. Il problema cruciale è infatti la difficoltà marcata ad automatizzare le abilità e a renderle quindi autonome dal pensiero.
Poter leggere, scrivere e lavorare con i numeri per questi bambini richiede il massimo impegno di tutte le capacità ed energie.