Ciascuno di noi nasconde delle potenzialità inaspettate: ne era convinta, fra gli altri, Maria Montessori e, oggi, le neuroscienze ce lo confermano ampiamente. Il concetto di intelligenza non è unitario: è un concetto fluido, in continuo cambiamento e presenta innumerevoli sfaccettature.
Gli alunni con DSA hanno un diverso modo di imparare. Bisogna offrire loro la possibilità di farlo. Bisogna riconoscere le potenzialità e i loro punti di forza e coltivare queste caratteristiche lasciando loro la libertà di seguire la propria strada.
Questi ragazzi richiedono un programma didattico adeguato alle loro caratteristiche poiché, a causa del loro disturbo, non dispongono delle risorse per adattarsi al metodo standard comunemente proposto dai docenti e valido per la maggior parte dei ragazzi.
Non bisogna però pensare di dover utilizzare due didattiche separate, una per la classi e una per i ragazzi con DSA. Occorre porsi nella prospettiva di utilizzare una sola didattica che vada bene per tutti; una didattica inclusiva che, ad esempio, eviti ritmi troppo veloci delle lezioni. Peraltro questo aiuterebbe moltissimi anche i ragazzi non DSA: se si lavora con l’obbiettivo di essere seguiti dai ragazzi più in difficoltà, verranno avvantaggiati anche tutti gli altri.
Vi propongo di seguito alcuni suggerimenti generali, anche se ogni ragazzo con DSA è un caso a sé.
- Avere un Disturbo Specifico dell’Apprendimento non vuol dire avere una malattia da cui si può, quindi, guarire. Questi Disturbi possono però essere compensati.
- Il ragazzo con DSA ha un diverso stile di apprendimento e non dimentichiamo che in alcuni casi può imparare anche meglio degli altri.
- Il DSA non è disattento, ha altri tempi di attenzione.
- La decodifica, per una soggetto DSA, avviene lentamente, ma ciò non significa che abbia delle difficoltà intellettive, anzi.
- Può essere utile, con questi ragazzi, applicare una didattica metacognitiva, al fine di raggiungere un apprendimento significativo e consapevole.
- Il ragazzo con DSA apprende prevalentemente ascoltando, per questo occorre far sì che acceda all’ascolto del testo, in quanto l’obiettivo è la comprensione e non la lettura.
- Bisogna ricordare di non chiedere all’alunno DSA ciò che non può fare, ma ciò che sa fare, per migliorare la sua autostima.
- Gli strumenti dispensativi e compensativi non devono diventare dei marcatori di diversità. Per questo è importante saper capire se, quando e quali strumenti devono essere utilizzati.
- Attuare le interrogazioni programmate per evitare ansia e stress.
- Non insistere, con i soggetti DSA, con la lettura ad alta voce, a meno che non siano loro a richiederla, e anche dalla lettura di consegne. Sarebbe utile che fosse l’insegnante a farlo.
- Fare prevalentemente verifiche orali, magari interrogando il soggetto dopo altri compagni e offrendogli così un ulteriore possibilità di imparare ascoltando. Le eventuali verifiche scritte, dovrebbero essere strutturate eliminando la coercizione alla rapidità di esecuzione e alla lettura da alta voce; bene le domande con risposte a scelta multipla. Importante: dare tempo in più per l’esecuzione.
- Dare più tempo per lo studio e per le verifiche.
- Prediligere lo studio delle lingue straniere in forma orale a causa della difficoltà rappresentate dalla differenza tra scrittura e pronuncia (lingue opache).
- Ridurre il carico di lavoro a casa: ridurre il numero degli esercizi ma non i contenuti.
- Usare prevalentemente lo stampato maiuscolo, anche alla lavagna.
- Controllare, tutte le volte che si può, passando tra i banchi, che ogni cosa sia copiata correttamente sui quaderni, anche se i ragazzi sono grandi.
- Favorire la riproduzione di copie di appunti presi dai compagni più “bravi” al fine di fornire una traccia a casa delle spiegazioni del docente.
- Ricordare che i ragazzi con DSA hanno spesso difficoltà di copia alla lavagna per cui, per loro, sarebbe meglio evitare di scrivere alla lavagna le consegne, i testi dei problemi o altro da copiare sul quaderno. Meglio sarebbe dettare o scrivere su un foglio da far ricopiare al proprio banco.
- Incoraggiare, gratificare e usare il rinforzo come strumento usuale.
- Adottare i suggerimenti forniti dall’Associazione Italiana Dislessia e accolti dal MIUR nel nuovo protocollo relativo alle misure compensative e dispensative (Linee Guida 2022) di cui il soggetto con DSA ha diritto di usufruire.
Per concludere bisognerebbe favorire, in classe, occasioni di conversazione nelle quali sia possibile parlare delle difficoltà e delle diversità dei ragazzi DSA, ma non solo.
Tenere sempre presente che, il più grande regalo che si possa fare ad un ragazzo con un Disturbo Specifico dell’Apprendimento è dargli TEMPO.
Un bambino o un ragazzo che cresce in un ambiente che lo aiuta a riconoscere le proprie potenzialità e a farle crescere, con tutta probabilità, sarà un adulto capace di mettere a disposizione della comunità i suoi talenti.
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