Ciascuno di noi nasconde delle potenzialità inaspettate: ne era convinta, fra gli altri, Maria Montessori e, oggi, le neuroscienze ce lo confermano ampiamente. Il concetto di intelligenza non è unitario: è un concetto fluido, in continuo cambiamento e presenta innumerevoli sfaccettature.

Gli alunni con DSA hanno un diverso modo di imparare. Bisogna offrire loro la possibilità di farlo. Bisogna riconoscere le potenzialità e i loro punti di forza e coltivare queste caratteristiche lasciando loro la libertà di seguire la propria strada.

Questi ragazzi richiedono un programma didattico adeguato alle loro caratteristiche poiché, a causa del loro disturbo, non dispongono delle risorse per adattarsi al metodo standard comunemente proposto dai docenti e valido per la maggior parte dei ragazzi.

Non bisogna però pensare di dover utilizzare due didattiche separate, una per la classi e una per i ragazzi con DSA. Occorre porsi nella prospettiva di utilizzare una sola didattica che vada bene per tutti; una didattica inclusiva che, ad esempio, eviti ritmi troppo veloci delle lezioni. Peraltro questo aiuterebbe moltissimi anche i ragazzi non DSA: se si lavora con l’obbiettivo di essere seguiti dai ragazzi più in difficoltà, verranno avvantaggiati anche tutti gli altri.

Vi propongo di seguito alcuni suggerimenti generali, anche se ogni ragazzo con DSA è un caso a sé.

  1. Avere un Disturbo Specifico dell’Apprendimento non vuol dire avere una malattia da cui si può, quindi, guarire. Questi Disturbi possono però essere compensati.
  2. Il ragazzo con DSA ha un diverso stile di apprendimento e non dimentichiamo che in alcuni casi può imparare anche meglio degli altri.
  3. Il DSA non è disattento, ha altri tempi di attenzione.
  4. La decodifica, per una soggetto DSA, avviene lentamente, ma ciò non significa che abbia delle difficoltà intellettive, anzi.
  5. Può essere utile, con questi ragazzi, applicare una didattica metacognitiva, al fine di raggiungere un apprendimento significativo e consapevole.
  6. Il ragazzo con DSA apprende prevalentemente ascoltando, per questo occorre far sì che acceda all’ascolto del testo, in quanto l’obiettivo è la comprensione e non la lettura.
  7. Bisogna ricordare di non chiedere all’alunno DSA ciò che non può fare, ma ciò che sa fare, per migliorare la sua autostima.
  8. Gli strumenti dispensativi e compensativi non devono diventare dei marcatori di diversità. Per questo è importante saper capire se, quando e quali strumenti devono essere utilizzati.
  9. Attuare le interrogazioni programmate per evitare ansia e stress.
  10. Non insistere, con i soggetti DSA, con la lettura ad alta voce, a meno che non siano loro a richiederla, e anche dalla lettura di consegne. Sarebbe utile che fosse l’insegnante a farlo.
  11. Fare prevalentemente verifiche orali, magari interrogando il soggetto dopo altri compagni e offrendogli così un ulteriore possibilità di imparare ascoltando. Le eventuali verifiche scritte, dovrebbero essere strutturate eliminando la coercizione alla rapidità di esecuzione e alla lettura da alta voce; bene le domande con risposte a scelta multipla. Importante: dare tempo in più per l’esecuzione.
  12. Dare più tempo per lo studio e per le verifiche.
  13. Prediligere lo studio delle lingue straniere in forma orale a causa della difficoltà rappresentate dalla differenza tra scrittura e pronuncia (lingue opache).
  14. Ridurre il carico di lavoro a casa: ridurre il numero degli esercizi ma non i contenuti.
  15. Usare prevalentemente lo stampato maiuscolo, anche alla lavagna.
  16. Controllare, tutte le volte che si può, passando tra i banchi, che ogni cosa sia copiata correttamente sui quaderni, anche se i ragazzi sono grandi.
  17. Favorire la riproduzione di copie di appunti presi dai compagni più “bravi” al fine di fornire una traccia a casa delle spiegazioni del docente.
  18. Ricordare che i ragazzi con DSA hanno spesso difficoltà di copia alla lavagna per cui, per loro, sarebbe meglio evitare di scrivere alla lavagna le consegne, i testi dei problemi o altro da copiare sul quaderno. Meglio sarebbe dettare o scrivere su un foglio da far ricopiare al proprio banco.
  19. Incoraggiare, gratificare e usare il rinforzo come strumento usuale.
  20. Adottare i suggerimenti forniti dall’Associazione Italiana Dislessia e accolti dal MIUR nel nuovo protocollo relativo alle misure compensative e dispensative (Linee Guida 2022)  di cui il soggetto con DSA ha diritto di usufruire.

Per concludere bisognerebbe favorire, in classe, occasioni di conversazione nelle quali sia possibile parlare delle difficoltà e delle diversità dei ragazzi DSA, ma non solo.

Tenere sempre presente che, il più grande regalo che si possa fare ad un ragazzo con un Disturbo Specifico dell’Apprendimento è dargli TEMPO.

Un bambino o un ragazzo che cresce in un ambiente che lo aiuta a riconoscere le proprie potenzialità e a farle crescere, con tutta probabilità, sarà un adulto capace di mettere a disposizione della comunità i suoi talenti.