La valutazione degli indici predittivi (prerequisiti) ha come obiettivo l’accertamento dell’acquisizione delle competenze cognitive necessarie per imparare a leggere, a scrivere e ad operare con i numeri. Ciascuna delle competenze citate presuppone la presenza di sotto-abilita’ specifiche che, sinergicamente, operano affnche’ l’abilita’ generale possa emergere ed volversi in modo armonico.

Un rallentamento di lieve entita’ normalmente non causa significative compromissioni in questo processo, ma l’assenza o il significativo ritardo nello sviluppo delle competenze di base, costituisce in campanello di allarme che dovrebbe spronare ad attivare idonee misure atte a favorirne l’acquisizione.

La conoscenza dell’andamento di sviluppo di tali elementi consente di avere un’idea piuttosto precisa del loro livello di acquisizione in un particolare momento della scolarizzazione del bambino. L’uso di specifici strumenti standardizzati si configura allora come una risorsa che consente di basarsi su certe evidenze per decidere se un bambino sia o meno pronto per affrontare apprendimenti di livello superiore. Fermo restando che le capacita’ di osservazione sono fondamentali per integrare le conoscenze sul bambino, e’ necessario essere coscienti del fatto che tali capacita’ sono fortemente soggettive e possono variare da un osservatore all’altro: l’uso degli strumenti standardizzati, in questo senso, consente di limitare la soggettivita’, che potrebbe essere fuorviante, per abbracciare una metodologia basata sulle evidenze.

Quanto ai ritmi di sviluppo, dovrebbe essere chiaro che esistono dei periodi critici per poter osservare una specifica competenza e decidere di conseguenza se il livello raggiunto in tale area sia o meno adeguato all’eta’ del bambino. Si tratta sostanzialmente di fotografare il livello di sviluppo raggiunto e confrontarlo con il livello che sappiamo essere tipico dei bambini di quell’eta’. Ad esempio, avrebbe poco senso preoccuparsi dell’assenza di specifiche abilita’ metafonologiche a 4 anni, ma la stessa difficolta’ a 5 o 6 anni assume tutto un altro significato.

La valutazione degli indici predittivi per l’apprendimento assume particolare importanza durante l’ultimo anno di scuola dell’infanzia e il primo della classe primaria. Le aree da valutare sono i prerequisiti della lettura, i prerequisiti della scrittura (sia fonologici che grafo-motori) e i prerequisiti per il calcolo.

Nella realizzazione di queste iniziative, mirate all’identificazione precoce di bambini a rischio di DSA, così come previsto dalla Legge 170/2010 (art. 3, comma 3), appare importante tenere conto del carattere probabilistico (piuttosto che deterministico) degli indici predittivi: importante e’ valutare il rischio di un difficoltà in un periodo evolutivo che consente una massimizzazione dell’efficacia degli eventuali interventi educativi mirati a sostenere lo sviluppo delle stesse abilità ma allo stesso tempo e’ importante usare cautela nella interpretazione dei risultati, senza presumere la presenza di una disturbo specifico dell’apprendiemento, che potrebbe non manifestarsi.